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Cervelli di ritorno? Si, grazie

Posted by    |   ottobre 19th, 2015   |   No Comments

Qualche tempo fa ho conosciuto il blog “cervelli di ritorno”, condotto dall’ottima Serena Carta, che porta anche su Radio Capital un’immagine diversa non solo dell’Italia, ma anche degli italiani.

Lontana dalla retorica del “in Italia facevo il disoccupato, in Australia ho aperto un impero economico vedendo piadine coi sardoncini”, il blog racconta di chi, piuttosto che criticare e scappare (o forse dopo averlo fatto) si rende conto che dopotutto l’Italia siamo noi. E se le cose non vanno come vorremmo, c’è forse solo una cosa fare: mettersi in gioco e fare la nostra parte per migliorarla. D’altronde non sarà mica che i “cervelli in fuga” hanno tutto questo successo proprio perché il mettersi in gioco (altrove) li costringe a tirare fuori quelle capacità che in Italia languivano sotto il conformismo del “tutto fa schifo”?

Non critico assolutamente chi se ne va, anzi. D’altronde anche io ci sono passato e so bene che ognuno deve avere ragioni assolutamente valide per fare quel passo. Per di più invito a farlo chi non trova di meglio da farsi che lamentarsi tutto il giorno, si renderà forse conto che il paradiso in terra non esiste da nessuna parte.

Eppure tutti raccontano le storie di chi se ne va, io penso invece che serva tantissimo raccontare quelle di chi torna. Spesso si torna col bagaglio pieno di esperienze formative importanti, decisive nel far crescere quella mentalità di chi non si accontenta, di chi vuol fare il suo per mettere a posto questo Paese unico. Non migliore degli altri, ma unico. Unico come lo può solo essere un posto che chiami Casa.

Grazie a Serena, io ho provato a raccontare la mia. La storia di una scelta non priva di difficoltà e ripensamenti, piena di sfide e certamente non ancora conclusa, ma che ogni giorno si rivela più stimolante e piena di soddisfazioni nel fare quello che ritengo importante e che mi rende felice.

Ma d’altronde è tutto qui il senso del viaggio. Quello che fai quando te ne vai, quello che fai quanto ritorni e anche quello che fai mentre stai qua o là. Non tanto arrivare, ma viaggiare.

Leggi l’articolo su Cervelli di Ritorno.